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Sebbene per i giovani trentenni acquistare casa risulta molto difficile, vista la precarietà del lavoro e salari spesso ridotti all’osso, l’abitazione per gli italiani resta ancora il bene più prezioso e importante in loro possesso.
Essere proprietari di una casa, o più in generale di un immobile, è sinonimo di sicurezza economica e di stabilità.
Tuttavia quando i conti in banca iniziano a essere in rosso e i debiti ad aumentare, dire addio alla propria “home sweet home” si trasforma in poco tempo da un’eventualità molto lontana a una difficile realtà da accettare.
Ed è proprio su questo aspetto, sul possesso degli immobili, che le banche si stanno concentrando maggiormente in caso di insolvenza.
Secondo un’analisi di Az Holding effettuata sui dati raccolti nel secondo trimestre del 2015 a presentare dei gravami è circa la metà degli immobili dei debitori, il che significa che la via migliore per procedere è il recupero crediti stragiudiziale, che permette non solo di avere dei costi di gestione più ridotti, ma anche di ottenere dei risultati in tempi molto più brevi.
Questa tipologia di recupero crediti riscuote un grande successo dal momento che il debitore, di fronte alla possibilità concreta di perdere il proprio immobile, è più propenso a restituire al creditore la propria somma debitoria.
Dati alla mano, il recupero dei debiti da parte dell’insolvente che teme di perdere la proprietà in cui vive ha un successo del 6% contro il 3,9% di chi invece non possiede alcun immobile.
In questo quadro economico molto complesso e dai mercati azionari troppo volatili le banche sono le prime a dover gestire un recupero crediti ad hoc attraverso un’attenta analisi catastale effettuata da esperti del settore, più avvezzi nella complessa ricerca di dati immobiliari pubblici e dati anagrafici aggiornati. È importante, dunque, riuscire a effettuare un’analisi dell’intero portafoglio dei propri debitori e individuare la presenza o meno di eventuali immobili in loro possesso: questo consentirà di stabilire il giusto prezzo di cessione a vantaggio, sia dell’istituto bancario stesso, sia del debitore.
Le banche infatti, ad oggi, sono in possesso di un enorme numero di crediti deteriorati in cerca di un acquirente e la situazione deve essere affrontata in modo più rapido e veloce se non si vuole aggravare ulteriormente il problema.
Articolo scritto in collaborazione con ADV Trade